Canale di segnalazione interno o esterno? Quale va usato secondo la direttiva Whistleblowing

Secondo il D.Lgs. Whistleblowing i canali di segnalazione sono canali interni (canali di segnalazione interni all’azienda) o canali esterni (Autorità Nazionale Anti Corruzione).

La direttiva Whistleblowing impone che per gli enti privati con una media di lavoratori inferiore a 50 e con Modello Organizzativo 231 le segnalazioni devono avvenire solo tramite il canale interno.

Il canale di segnalazione interno per essere adeguato alla norma deve garantire l’accesso alle segnalazioni solo al personale autorizzato, la riservatezza anche tramite strumenti di crittografia del segnalato, del segnalante, del facilitatore e del contenuto della segnalazione inoltre il canale deve garantire la tutela dei dati personali.

La segnalazione tramite canale interno può avvenire in tre modi:

• modalità cartacea (sistema buste chiuse);
• modalità informatica (piattaforma online);
• in forma orale (linee telefoniche dedicate, sistemi di messaggistica vocale, incontro diretto tra segnalante e il gestore delle segnalazioni).

Invece le organizzazioni private con una media di lavoratori uguale o superiore a 50 e con o senza Modello Organizzativo 231 possono effettuare segnalazioni tramite il canale interno, esterno, divulgazione pubblica e denuncia. Inoltre, le segnalazioni possono riguardare anche violazioni del diritto UE.

Il canale esterno di segnalazione (ANAC) è ricorribile solo in alcune condizioni:

• canale interno non attivo e se attivo non conforme a quanto previsto dal decreto;
• il segnalante ha fatto già segnalazione al canale interno, ma questa non ha avuto seguito;
• colui che segnala ha motivi di ritenere che, se avesse effettuato una segnalazione nel canale interno non gli sarebbe stato dato efficace seguito o potrebbe determinare un rischio di ritorsione;
• il segnalatore ha fondato motivo di ritenere che la violazione possa creare un pericolo imminente o per il pubblico interesse.

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