Lunedì 29 Aprile 2024
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Whistleblowing e report ANAC, tutte le novità sulla normativa D.lgs. 24/2023 e sui canali di segnalazione

In data 15 marzo 2023 è stato pubblicato il Decreto Whistleblowing (D.lgs. 24/2023), entrato in vigore il 30 marzo u.s.
Il Decreto Whistleblowing ha l’obiettivo di tutelare le persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o dell’Unione Europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato, di cui siano venute a conoscenza nel proprio contesto lavorativo.
Il Decreto Whistleblowing impone alle imprese l’implementazione obbligatoria di canali di segnalazione, ampliando la categoria dei soggetti tutelati in caso di segnalazione comprendendo, oltre ai dipendenti le figure di seguito indicate:
1. lavoratori autonomi;
2. liberi professionisti e consulenti;
3. volontari e tirocinanti;
4. azionisti e persone con funzioni di amministrazione;
5. direzione;
6. controllo e vigilanza o rappresentanza;
7. candidati;
8. lavoratori in prova;
9. ex dipendenti;
10. facilitatori;
11. parenti o colleghi di lavoro del segnalante;
12. enti di proprietà del segnalante o che operano nel medesimo contesto lavorativo del segnalante.

Le segnalazioni possono essere trasmesse attraverso:
1. canali di segnalazione interna, implementati dagli enti del settore privato o dalle amministrazioni pubbliche;
2. canale di segnalazione esterna, attivato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC);
3. divulgazioni pubbliche, tramite i mass media.

Nel settore privato, l’obbligo di attivare canali di segnalazione, adottare procedure per l’effettuazione e la
gestione delle segnalazioni, e assicurare le misure di tutela si applica agli enti privati (incluse le società)
che:
1. nell’ultimo anno, hanno impiegato la media di almeno 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato, a prescindere dal settore di appartenenza;
2. hanno adottato un modello organizzativo ai sensi del D. Lgs. 231/2001 (“Modelli 231”), a prescindere dal numero dei dipendenti impiegati e dal settore di appartenenza;
3. rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione Europea – elencati nell’allegato al Decreto – in materia di servizi, prodotti e mercati finanziari, prevenzione del riciclaggio e finanziamento del terrorismo, sicurezza dei trasporti e tutela dell’ambiente, a prescindere dal numero dei dipendenti impiegati.

Cosa devono fare gli enti?
Gli enti e le società dotati di Modelli Organizzativi 231 devono adattare i canali di segnalazione già utilizzati, in modo che soddisfino quanto definito dal Decreto Whistleblowing.
Allo stesso tempo gli enti devono organizzare la gestione dei canali di segnalazione, che deve essere disciplinata da una procedura affidata a personale specificamente formato per la gestione del canale di segnalazione o a un soggetto esterno qualificato.

L’ANAC applica al responsabile sanzioni amministrative pecuniarie fino a 50.000 euro quando accerta che:
1. sono state commesse ritorsioni;
2. la segnalazione è stata ostacolata/si è tentato di ostacolarla;
3. è stato violato l’obbligo di riservatezza;
4. non sono stati istituiti canali di segnalazione;
5. non sono state adottate procedure per l’effettuazione e la gestione delle segnalazioni o le procedure adottate non sono conformi al Decreto;
6. non è stata svolta l’attività di verifica e analisi delle segnalazioni ricevute.

Per l’appunto, l’ANAC, 8 maggio u.s, ha pubblicato un report che esamina le novità introdotte dal D.Lgs. n. 24/2023 sulla protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e della normativa nazionale.
Il documento apre con un breve excursus in materia di whistleblowing e sottolinea l’importanza del dovere di segnalare e il diritto di segnalazione, per proseguire con un esame delle novità apportate dal Decreto, in relazione all’ambito di applicazione, ai canali di segnalazione e alle tutele riconosciute ai segnalanti, sia del settore pubblico che privato.
Nella parte conclusiva vengono riepilogati i poteri e le attività complessivamente attribuiti all’Autorità, la quale è chiamata ad esercitare il potere regolatorio (art. 10), di gestione delle segnalazioni esterne (artt. 6,7 e 8) ed il potere sanzionatorio (art. 21). Tra i poteri conferitogli vi è la trasmissione annuale di dati alla Commissione europea, la pubblicazione di apposite informazioni nel sito istituzionale, la tenuta dell’elenco degli Enti del Terzo settore che forniscono alle persone segnalanti misure di sostegno e gli obblighi informativi in caso di ritorsioni.

I consulenti MOG231 by MODI Srl restano a disposizione per una consulenza personalizzata per indicare ai Clienti come possono essere trasmesse le segnalazioni, quali sono i soggetti obbligati nel settore privato, chi possono essere nella loro realtà aziendale i segnalanti/whistleblower tutelati e quali sono le misure di protezione previste da implementare per essere conformi al Decreto in oggetto.

Per una consulenza personalizzata a disposizione il servizio clienti numero verde 800300333, WhatsApp 0415412700, modulo contact cliccando qui e la chat nelle home dei nostri siti www.modiq.it, www.mog231.it, www.consulenzasicurezzaveneto.it, www.corsionlineitalia.it, www.consulenzaprivacyregolamentoue679.it e www.consulenzacertificazioneiso37001.it.









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